Se il Glifosato, principio attivo di un erbicida prodotto dalla multinazionale Monsanto, viene dichiarato probabile cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cosa vi aspettate dalle istituzioni europee, che lo vietino o che autorizzino il rinnovo?

In Europa la democrazia funziona  al contrario: il Parlamento europeo ha appena approvato una risoluzione che invita la Commissione europea a prorogare di 7 anni il rinnovo all’autorizzazione del Glifosato. Un comportamento scandaloso che noi del Movimento 5 Stelle non possiamo che denunciare!

Commissione Europea e Stati sono più attenti ai bisogni delle multinazionali che alla nostra agricoltura sana e di qualità. La Commissione Europea si è già dimostrata non trasparente. La sua agenzia per la sicurezza alimentare, l’Efsa, con sede a Parma, ha persino dichiarato che il Glifosato non è pericoloso. Peccato che la sua affermazione si  basi su studi non pubblicati a differenza di quanto fatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha sottolineato la pericolosità dell’erbicida.

Marco Zullo M5S Europa glifosato rinnvovo parlamento ue monsanto

Un pericolo per l’uomo

In quanto sostanza probabilmente cancerogena, il Glifosato rappresenta un pericolo concreto per l’uomo. Di recente, la Fondazione Heinrich Böll ha pubblicato uno studio dai risultati sconvolgenti condotto in Germania. Lo studio dimostra come residui di Glifosato siano stati registrati nelle urine del 99,6% delle oltre 2000 persone monitorate. I valori più significativi sono stati riscontrati in bambini e adolescenti, in particolare quelli cresciuti in prossimità di zone agricole

Un pericolo per la biodiversitá

L’utilizzo del Glifosato è strettamente correlato ad una cultura agricola basata su coltivazioni intensive e non sostenibili sul lungo termine. Oggigiorno esistono alternative non chimiche e molto più sicure del Glifosato,  come di recente affermato anche dalla agenzia per l’ambiente tedesca.

Un’agricoltura basata su un elevato grado di biodiversità e un’alta varietà di colture elimina gran parte dei parassiti che trovano terreno fertile nelle monocolture, in cui avviene poca rotazione e dove il terreno viene consumato da profonde arature.

Ormai anche le agenzie istituzionali e gli organi ufficiali stanno prendendo atto di quello che è un dato di fatto. Fin da subito, dobbiamo cambiare visione e indirizzarci verso un modello agricolo innovativo. Per questo continuiamo la nostra battaglia per il no al Glifosato!