Vorremmo saperlo anche noi, visto che questa ennesima propaganda costa quasi 5 milioni di euro, Iva compresa. Per le casse del comitato “Basta un Sì”, 5 milioni sono troppi da sostenere, si tratta di 10 volte la cifra che hanno a disposizione (almeno ufficialmente) per i rimborsi. Ma anche per il Pd, a cui è intestata la fattura, 5 milioni sono una cifra impensabile da sostenere.

E se a farsi carico di questa mole di volantini che sommergono gli italiani fosse soprattutto un privato, vale a dire Nexive, si aprirebbero scenari di clientelismo inquietante, perché si sa, in politica nessuno fa niente per niente e ad un favore fatto (specie se economico) ne corrisponde uno prima o poi restituito.

Marco Zullo M5S Europa iodicono

E se a capo di Nexive c’è un uomo che da anni fa affari con il papà di Renzi, vale a dire Luca Palermo, ecco che lo scenario si fa ancora più inquietante.

Un mese fa, Luca Palermo ha fornito una testimonianza decisiva per far archiviare le accuse di bancarotta ai danni di Tiziano Renzi, padre del premier. E oggi la Nexive si fa pagare (da chi??) un importo considerevole per stampare le lettere del Sì.

Che ne pensate?

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