G8: ESTERI; TRIESTE PRONTA AD ACCOGLIERE LE DELEGAZIONI

Pochi giorni fa i colleghi Giorgio Sorial e Barbara Lezzi hanno presentato al Ministero della Giustizia e al Ministero dell’Economia e delle Finanze un’interrogazione parlamentare su un caso che ho sollevato e che sto seguendo da mesi, ovvero il buco finanziario di #Mediocredito Friuli Venezia Giulia.

Una banca pubblica la cui mala gestio degli ultimi anni certificata dalla Banca d’Italia e confermata dalla Polizia Tributaria l’ha ridotta a dover ripianare un debito enorme che non si sa come potrà mai essere risolto se non con le solite iniezioni di denaro pubblico.

La statistica delle aziende finanziate da Mediocredito, già evidentemente decotte, è impietosa. Nell’ispezione fatta da Bankitalia tra il 2010 e il 2011, si evince che di 32 aziende analizzate ne sono fallite di lì a poco 30. Praticamente un disastro.
Le responsabilità sono evidenti ma tutto è rimasto sottaciuto e nessuno paga, anzi pagano i cittadini visto che Mediocredito è una banca pubblica in buona parte della Regione Friuli Venezia Giulia. E mentre noi siamo qui a chiedere di far luce su questa voragine la gestione #PD #Serracchiani che fa? Un aumento di capitale e relativa cartolarizzazione dei debiti restando nella “tradizione”.

Leggo che è in atto proprio ora un’ispezione di Bankitalia nelle sedi di Mediocredito, che durerà delle settimane e che definiscono “di routine”.
Mi auguro che gli ispettori rileggano il documento che avevano redatto pochi anni fa, quello che sono riuscito ad ottenere con non poca fatica e che ha dato il via alle interrogazioni dei colleghi dando un taglio un po’ meno routinario alla visita.
Questo plico di un centinaio di pagine descrive in modo dettagliato una gestione “lacunosa del collegio sindacale”, un rischio di credito spropositato, un’organizzazione amministrativa che “palesa carenze regolamentari e disfunzioni nei controlli”, un’attività istruttoria del credito “lacunosa nella valutazioni della capacità di rimborso dei clienti” (poi tutti falliti!) e così via, lasciando perdere le sanzioni comminate agli amministratori.

Noi non abbiamo nessuna intenzione di lasciare le cose come stanno e andremo avanti fino in fondo auspicando che qualche Procura della Repubblica voglia come noi fare luce su questo caso.