Leggo in alcuni giornali la notizia dell’inchiesta sui falsi prosciutti Dop. La tutela delle eccellenze agroalimentari non può essere trattata con leggerezza: la denominazione di origine protetta è un marchio di garanzia della qualità del cibo che quotidianamente viene messo sulle nostre tavole.

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La salvaguardia del nostro settore agroalimentare, fiore all’occhiello dell’Italia nell’Europa e nel mondo, rappresenta per me un tema fondamentale sul quale mi sto energicamente impegnando in prima persona. Infatti, il caso nato dalle indagini delle Forze dell’Ordine tra San Daniele e Parma è solo la punta di un enorme iceberg sulla scarsa tutela dei prodotti Made in Italy.

Non garantire la provenienza delle materie prime che vanno a costituire un prodotto alimentare potrebbe significare un aumento delle frodi, nonché potrebbe aumentare il rischio di infiltrazioni delle ecomafie, così da non sapere cosa finisce sui nostri piatti. Questo rappresenta un enorme danno sia per i consumatori, sia per le imprese che tengono alto il nome del settore alimentare italiano attraverso i loro prodotti d’eccellenza.

Secondo le statistiche, un terzo dei prodotti agroalimentari con il marchio Made in Italy contiene delle materie prime straniere. Di questi, due terzi dei prosciutti venduti come italiani provengono da maiali esteri e tre quarti dei contenitori di latte “italiano” sono in realtà stranieri.
Giudico positivo che si facciano delle indagini nel settore alimentare e ben vengano le ispezioni effettuate dalle Forze dell’Ordine. Ora aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso e se qualcuno è ritenuto colpevole, paghi per quanto ha commesso.

Però, non possiamo limitare la tutela dei prodotti solo attraverso l’encomiabile lavoro delle Forze dell’Ordine. Serve essere sempre vigili, assistendo l’intera filiera produttiva in ogni passaggio. Le Istituzioni hanno il compito di fornire gli adeguati strumenti per vigilare, aiutare ed incentivare tutti gli imprenditori che sanno produrre in qualità. In questo caso dov’erano la governatrice Serracchiani e il suo assessore Shaurli? Perché non hanno tutelato adeguatamente la filiera alimentare? Forse la presidente in queste ore è troppo impegnata a Roma, a vedere il suo partito naufragare, piuttosto che a pensare alle questioni regionali.