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Quando:
22 Ottobre 2016@18:00–20:00
2016-10-22T18:00:00+02:00
2016-10-22T20:00:00+02:00
Dove:
CONVENTO DI SAN FRANCESCO - SALETTA INCONTRI
Piazza della Motta
2, 33170 Pordenone PN
Italia

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Da est e da ovest: la politica commerciale dell’Unione europea, poco attenta a quel che si produce nei propri Paesi e più interessata a garantire affari per le tasche di poche, note grandi aziende multinazionali, ha avviato due procedimenti che permetteranno agli Stati Uniti da ovest e alla Cina da est di fare affari nei Paesi Ue, Italia compresa.
E’ di questa situazione fortemente penalizzante per le piccole e medie imprese che si parlerà sabato 22 ottobre alle 18 al convento di San Francesco di Pordenone con me e David Borrelli dal titolo “Mes China e Ttip – la politica commerciale che colpisce le pmi”.

In particolare, spetterà a me spiegare il perché dello #stopttip, il trattato transatlantico di partenariato tra Usa e Ue (TTIP), il trattato di libero scambio che l’Unione Europea sta negoziando con gli Stati Uniti. Secondo gli annunci, l’accordo ha come scopo quello di ridurre dazi e tariffe doganali tra i due blocchi, favorendo così il commercio su larga scala. In realtà, il vero obiettivo è uniformare leggi e norme ai due capi dell’Oceano nei settori più disparati, dagli appalti pubblici alle tecnologie, dall’agricoltura al manifatturiero. Ma c’è qualcosa sotto: il tutto sta avvenendo con la massima segretezza e anche le associazioni di tutela dei consumatori invitano a tenere alta la guardia.

Non meno preoccupante quello che sta provenendo da est: argomento del quale parlerà Borrelli in merito al #meschinawhynot. Il Mes (Market economy status) include quei Paesi con un’economia che si fonda su proprietà privata, libertà d’impresa e scambio di beni e servizi in mercati liberi. L’Europa vuole riconoscere anche la Cina nel novero di queste realtà facendo in modo che i dazi applicati alle merci cinesi che arrivano in Europa verranno eliminati rendendoci inermi di fronte alla concorrenza sleale cinese. Solo nel nostro Paese si stima verranno persi oltre 400 mila posti di lavoro. David inoltre spiegherà come abbiamo reagito fino ad ottenere che il Parlamento votasse e si esprimesse sul fatto che la Cina non è una Economia di Mercato.