Il vaso di Pandora del diselgate è ormai aperto e coinvolgerà, verosimilmente, tutti i produttori di automobili. È stato consegnato alla Commissione EMIS il rapporto italiano sul comportamento emissivo di alcune vetture. È un rapporto scandaloso, che rasenta il ridicolo e che giustamente scatenerà, in Europa, numerose polemiche. Il Governo italiano – come nello stile del Bomba – tenta di prendere in giro i parlamentari europei destinatari del dossier, cercando di scagionare in particolare il produttore FCA con a capo Sergio Marchionne.

Tanto per cominciare, si può affermare che la Commissione europea abbia perso l’ennesima buona occasione per indicare una metodologia univoca da far seguire per le misurazioni. Il Governo italiano si è voluto spingere oltre: se gli altri Paesi hanno adottato strumenti quantomeno omogenei, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trattato le vetture in modi diversi, occultando scientificamente i dati più scomodi. Non solo, fisicamente le automobili sono state testate in stabilimenti diversi. Ad esempio, le Fiat in quelli della FCA di Torino: alla faccia del conflitto d’interessi.

Marco Zullo M5S Europa dieselgate fiat

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