Acquisti online sicuri come quelli nei negozi e fiducia nelle transazioni su Internet. Ma per creare un mercato unico a livello digitale è necessario soprattutto che i servizi acquistati in un Paese possano essere utilizzabili in un altro. Solo così avremo una vera e propria cittadinanza digitale.

 

 

Ecco il testo del mio intervento:

Grazie anche alle relatrici che sono riuscite a mettere insieme tante voci sono riuscite ad elaborare un report equilibrato ed in massima parte condivisibile.

Credo sia particolarmente importante che il Parlamento abbia deciso di programmare il futuro sviluppo del mercato unico digitale partendo da tre concetti fondamentali, che ne costituiscono i pilastri, attorno ai quali la natura stessa di “cittadinanza digitale” deve essere costruita se vogliamo che sia stabile e che funzioni.

Essa necessita innanzitutto del requisito fondamentale dell’uguaglianza. Così come l’Unione si adopera affinché tutti i cittadini europei abbiano i medesimi diritti e pari accesso alle opportunità offerte dal mercato unico, altrettanto dobbiamo garantire anche sul piano digitale, eliminando ogni tipo di discriminazione, ed in particolar modo quelle geografiche.

Cittadinanza vuol dire anche partecipazione. Per sviluppare appieno il potenziale del settore abbiamo bisogno che gli utenti partecipino in modo attivo e proattivo in un ambiente che favorisca e semplifichi gli scambi, sia tra privati, sia tra imprese sia a livello di amministrazione pubblica.

Ma non dobbiamo trascurare una terza componente della cittadinanza: la fiducia.

I cittadini europei impareranno a sfruttare il potenziale del mercato unico digitale solo se sentiranno di essere adeguatamente tutelati e se riusciremo a garantire che per i consumatori, e in particolare gli acquirenti, digitali, valgano gli stessi diritti che possono invocare nella vita quotidiana, soprattutto negli scambi commerciali.

Mi auguro che le proposte legislative che la Commissione presenterà nei prossimi mesi tengano conto di questi principi (partecipazione, uguaglianza e fiducia) che il Parlamento ha voluto così chiaramente evidenziare nella propria posizione.